domenica 4 dicembre 2011

ANSIA E ALLEGRIA

erano circa le 4 meno dieci quando Betty si svegliò e accarezzandosi le gambe inguantate di elegantissime calze andò ad appoggiarsi al davanzale della finestra. sorrise a pensare che se decideva di impazzire proprio quella notte la sua vita avrebbe preso una piega parecchio più allegra. 
"La fortuna arriva sempre di notte", pensò.
I soldi il fotografo Bill Manomorta glieli avrebbe portati l'indomani, ma forse sarebbe stato troppo tardi. La follia è una brutta rogna a pensarci bene, ma dopotutto nemmeno tanto più grave di tantissime altre cose più leggere, tipo il dovere o il destino.
La superbia era quasi sempre una soluzione per tutto, ma il suo nulla annesso non era tanto d'accordo. resistere o arrendersi, correre all'impazzata o morire di noia... A ferragosto forse si sarebbe persino fatta ricoverare in manicomio, così tanto per fare una cura di psicofarmaci. Assegnarsi a un numero di stanza e affidarsi all'occhio vigile di uno strizzacervelli, una prigione da servizi segreti come un'altra.
E la sua amica Marilin, la donna con i tacchi più alti del jazz, le avrebbe preparato le focaccine californiane con tanto di impacchi farmaceutici mentre come tante avrebbe avuto pure cura che il mondo non la prendesse tanto a calci nel culo. mai mettersi tanto contro il mondo, quello ti spacca il cuore e manco ti guarda in faccia.
Mark il Pistola, povero balordo, si era del tutto infognato nella sua sterile balordaggine e proprio dalla sua assurdità trovava motivo di orgoglio per arrivare nientemeno che a palpare la schiena a Betty, che ancora s'intratteneva al davanzale, sporgendosi pericolosamente giù.
Betty pensava che finalmente la paura cominciava a abbandonarla lasciando posto a una stanchezza di ordine cosmico. Ma la spossatezza non ha mai ammazzato nessuno, anzi...
la notte continuava ad avanzare con i suoi strascichi di luce verso l'autostrada, ma a ogni momento che passava una calma sempre più pregnante prendeva il posto dell'ansia incontrollabile di prima.
Betty soppesava la grandiosa allegria della sua vita, e le parole non le venivano in mente così precise come probabilmente avrebbero dovuto. Ma l'allegria non è fatta per fare la romanziera, nè per fare la cameriera...
by gd angelillo

Nessun commento:

Posta un commento