domenica 27 novembre 2011

LA SIGNORA BELLOSGUARDO

Mica era stata sempre segretaria. Questa pratica sgangherata di servire sempre qualcuno, come se noi si fosse sempre a disoccupazione con noi stessi. Tze!
Una volta era stata praticante di lettere anonime da spedire a sconosciute. Una maniera come un'altra per passare il tempo pensando a un certo sesso nascosto. Fu agganciata da una padrona di 7 palazzi che nella sua fantasia sognava di fare la serva a una bella donna. Fu assunta a caro salario. Lavorava qualche giorno al mese. La pratica era di fare baccano con una spazzola sul suo culo. Niente di che. Però era una fonte certa di un bel pò di bigliettoni. Lei sapeva come la pensavano le donne perchè era lei stessa il feticcio di moltissime donne. Certe si oscuravano l'anima per godere meglio. Niente di che. Poi si scordavano tutto e parlavano d'altro, di che film d'amore andava di sera in tv per esempio.
Belle donne con la coscienza strabica che volevano essere portate via da perfette sconosciute.
Betty l'accarezzava a furia di sberle, a lei le piaceva e pagava profumatamente. Si chiamava la signora Bellosguardo, di nome e di fatto.
Tutte le sedute si svolgevano allo stesso modo. Lei voleva essere legata con delicatezza e cortesia, farsi sistemare la classica palla in bocca, e poi farsi punire come una bambina monella.
Voleva provare l'acre gusto della perversione. come se fosse  un uovo e essere maneggiata da una cuoca provetta. 
Si conobbero bene fino in fondo poi si lasciarono.
Betty aveva paura che a cuocerlo troppo l'ovetto di quella schiavetta poi gliel'avrebbe rotto.
Così lasciò perdere e tornò nella sua guardiola.
GD ANGELILLO

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