- Cambia fronte e datti alle partite di calcio, Catullo, e parlane pure con Uovocaldo. Tanto passando i giorni il tempo medica anche le ferite più atroci.
- Chi te l'ha insegnato? Il tuo neuropsichiatra infantile? - disse Catullo, sconclusionato. - Sei davvero uno studente modello.
- Senti un pò, amico. - disse il Guardone. - Ci sono stato solo a letto, ma Betty non è una donna da possedere. Betty è di tutti, ancora non l'hai capito? Impossibile avere una relazione esclusiva con lei. Fossi pure Napoleone Bonaparte.
- Non m'interessa. Là fuori c'è una massa intera che preme per rubarla a tutti.
- Non sarà mai di nessuno.
- La tua filosofia non vale un fico secco davanti a lei.
- Smettila. - disse il Guardone. - Fino alla fine ti prenderà la follia. Betty è un mito, ma può diventare benissimo un incubo a non starci attenti. Una volta che diventi pazzo è un pò difficile tornarci indietro. La mente s'annacqua e poi piano piano si svuota.
Catullo sprofondò nella sua poltrona e il Guardone si mise a rifletterci su. I fotomani intanto stavano continuando indefessamente a lavorare sugli scatti alle pose svariegate di Betty.
Cocuzza e Ferrofino servivano the e whisky a tutta velocità, come delle provette robottine cameriere.
Catullo si stiracchiò più comodo sulla poltrona.
Il Guardone si mise a passeggiare a larghe falcate per tutta la stanza.
Qualcuno si strusciò sulla porta e entrò. Betty era totalmente nuda, ma chissà per quale strano prodigio non suscitava mai scandalo. Il motivo era semplice e unico: era bellissima...
GD ANGELILLO
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