"Chissà perchè sono sempre così portato all'abulia e all'ipocondria appena qualcuno mi contraria e mi combatte... Una vocazione alla malinconia che ha davvero qualcosa di patologico... un avvio quasi a un corso di un tentamento di suicidio...", pensò il Guardone in un avventato e inconsistente tentativo di autoanalisi.
"Chissà cosa penseranno davvero di me", continuò a congetturare senza senso e senza filo logico.
Comunque si strinse nelle spalle in un gesto vago di autocommiserazione e di autodisprezzo. Voleva baciarla. Baciare Betty Page. Anche solo un bacio. Come un vero porco. E poi sperare naturalmente nell'evolversi delle cose. Le donne, come si fa mai a sapere cosa gli frulla mai nel cervello?
Ma forse voleva pure baciare Marilyn, Maria la Pazza, la cameriera, la fruttivendola, la parrucchiera, la commessa della Standa americana, la sciaquetta della taverna sulla Quinta Strada... Lui era un filosofo che arrivava nientemeno che da Berlino, aveva ben donde di richiedere qualcosa a quell'ammasso di ex-emigrati dal vecchio mondo. In America tutto sembrava che andasse per sempre bene. Con roipnol, valium, tavor e compagnia bella sicuro. E qualche piccolo aiuto di manicomio, naturale. Era dopotutto ancora un popolo ragazzo, il popolo americano. Colpi di testa erano all'ordine del giorno, giochi forti poi sempre alla portata di ogni tasca.
Qualcuno suonò il campanello e poi non rispose nessuno. Come volevasi dimostrare.
Almeno Betty Page se ne stava lì a pensare ai fatti suoi guardando distrattamente la finestra. Foto, scatti, pose tra un respiro e l'altro. I fotomani erano a frotte nell'appartamento a lavorare a ogni sua minima espressione.
Gente per strada diventata improvvisamente pazza per lei ce n'era pure a iosa. Si calmavano un pò e poi ricominciavano peggio di prima.
Betty se ne stava lì, a fissare il mondo come una cosa parecchio astrusa, voleva spingere una carta verso la prossima fermata, ma il mondo era quello e il cielo era un'altra cosa.
- Ti ho sognato per tutta la vita... - disse stravolto il Guardone. - Una donna così magnifica come te.
GD ANGELILLO
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