giovedì 15 dicembre 2011

OCCHI DI BETTY

Occhi. Bocca. Braccia. Spalle. Capelli. Gambe. Culo.
E tutti sono pronti già a buttarsi dalla finestra per un'ora di eros atomico con Betty...
Pistole e pazzia pura. Fotocopiatrici e coltelli da cucina. 
Pericolo...
Il Guardone, con suo fratello gemello incorporato, riteneva inadeguata la pistola e anche il combattimento del gattone innamorato a distanza ravvicinata. 
L'omicidio, per colpa di una femmina di tale fatta non era per nulla scongiurato. Tutto spingeva ad abbracciare una tesi così accaldata e arrischiata. L'assassino non era certo un problema, poteva essere davvero chiunque. La conferma poteva essere comodamente scartata e assolutamente non necessaria. Tutti sono dei potenziali assassini, in special modo i non ancora assassini. Il fronte era tutta l'America. Da allargare a altre nazioni da operetta tipo l'Italia o da tragedia assoluta come la Germania. 
Sul pavimento c'erano piste e tracce di fantasmi a profusione, e anche da quelli c'era da stare attenti mica poco. Rumori di catene, spifferi e contumelie a volontà per tutto il resto del quartiere.
Il mito comunque restava inscalfibile, guardarla anche solo una volta era una condanna a vita. Quella donna poteva essere benissimo l'arma totale segreta che l'America non aveva mai avuto il coraggio di confessare. 
Ma cosa poteva mai guadagnarci l'autore di una così colossale metafora se non il proprio stesso autoannichilimento? Zeus se fosse esistito ancora avrebbe di certo messo quella donna al suo stesso posto, lassù sui nembi dell'Olimpo.
Era tutto assurdo. Guardare quella donna negli occhi significava alzare la temperatura del proprio cuore di almeno 500 gradi, a pericolo di vedersi bruciate anche le piante dei piedi seduta stante.
GD ANGELILLO

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