martedì 27 dicembre 2011

TU MI TURBI

Il monaco zen gli aveva procurato un terremoto nella sua coscienza.
L'Avvocato se ne rimase per molto tempo a pesare le sue parole poi disse d'impeto:
- Tu mi turbi.
- In che senso? - chiese Betty.
- In tutti i sensi. - disse lui.
Ma lei evitò con cura di portare a conclusione l'argomento. Si sistemò meglio a gambe accavallate sulla poltrona e si mise a vagare nei vicoli dei suoi film a tirare sommatorie che non portavano da nessuna parte. La sua semplice sicurezza era sempre e soltanto la sua bellezza.
Quando finalmente se ne uscì dai suoi ripensamenti si vide che giocavano a biliardo con lei, a poker, a scommesse d'azzardo.
L'Avvocato se ne stava sempre lì in sua adorazione. Ogni tanto beveva solo dal suo bicchiere di whisky.
Betty si rilassò e cominciò a pensare di aver sonno. Vide un fiume impetuoso che avanzava terribile verso di lei, il rumore spietato del suo passato, la presenza delle bestie che erano sempre a caccia di lei. Trasalì a vedersi ferma davanti al fotografo. Respirò profondo e si guardò la mano: impugnava un grosso revolver pronto a sparare in tutte le direzioni.
GD ANGELILLO

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