domenica 22 aprile 2012

LA PRIMA PIU' GRANDE LIBERTA' E' PROPRIO L'AMORE

   - Il tuo uomo? Cosa ne so io del tuo uomo?
   - Il mio uomo e gli uomini di altre 4 donne han perso la testa per te.
   Betty cadde dalle nuvole e fece una strana smorfia.
   - Tu rubi i pensieri degli uomini di migliaia di donne. In un paese civile le selvagge come te andrebbero messe in condizioni di non nuocere.
   - Io non faccio del male a nessuno, cara la mia signora.
   - Questo è da vedere. Un gruppo di avvocati si sta già occupando della questione.
   - Pensate ad amare meglio i vostri uomini piuttosto, mezze calzette.
   - Farai fagotto, arpia.
   - L'America è un paese libero, cara. E ricordati che la prima più grande libertà è proprio l'amore. E il suo sognare...
GD ANGELILLO
http://www.books.google.com/

IL LATTE DI BETTY PAGE

Leone Camisello, il lattaio ebreo si innamorò di Betty fino all'inverosimile e cominciò a non dar retta più a nessuno. Mise tutti i suoi pensieri in scatolette sigillate e li legò alle cartoline di Betty, già in circolazione come prezioso denaro contante di tutte le anime sognanti l'amore.
   Tutte le vacche di Leone Camisello, il lattaio del fondo del quartiere, cominciarono a far latte solo per Betty. Tutti gli altri clienti cambiarono lattaio. E, manco a dirlo, gli affari di Leone fiorirono come grattacieli illuminati per tutta New York. Il latte di Betty Page? Il latte che si beveva Betty Page? Tutti lo vollero. Leone si comprò altre 15 vacche e manco quelle bastarono più. Leone conquistò altri quartieri.
   - Quando ti bacerò? - diceva Leone Camisello a Betty.
   - Quando mi andrà. - gli diceva Betty e si prendeva sempre la sua bottiglia di latte per il solito mezzo dollaro.
GD ANGELILLO
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FORTUNA

Fortuna. Conoscerla, persino soltanto vederla.
     Nemmeno una pioggia d'oro a catinelle poteva sopportare il paragone di quella incredibile fortuna.
     Senso del mondo e respiro di forza.
     - Una fortuna che può bastare per un millennio.
     - Se ti riferisci ai soldi, te di fortuna non capisci un bel nulla - disse Betty.
     - No, io parlo di bellezza.
     - In questo caso vammi a chiamare pure don Chisciotte.
     Il lattaio ebreo si morse le labbra.
     - No, no, che mi frega del denaro?
     Gli uomini dicevano sempre così, salvo poi spararsi alle spalle per un pugno di dollari.
     - Dite tutti così. - disse Betty.
     - Il vero crimine dopo averti conosciuto è non innamorarsi di te. - disse il lattaio. - E dopo ancora non può esistere nessuna espiazione.
GD ANGELILLO
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LEONE, IL LATTAIO

   - Come proprio a te?
   - A me. A me. - disse Camisello. - Una cotta da restarci le penne. Sei bella, Betty, possono farti i manifesti per tutti i film e la gente non si stuferebbe manco per niente. Sei perfettamente in regola per far innamorare il mondo intero, figuriamoci un lattaio ebreo di fondo quartiere.
   - Dai, Leone, non mi tirare questa diceria da parrucchiera dietro. - disse Betty.
   - Sei una favola vivente, e scassi l'equilibrio di qualsiasi mente di maschio.
   - Esagerato.
   - Io conosco pure un prete cattolico che si spoglierebbe di colletto e tunica pur di scapparsene con te a Miami.
   - Leone, dammi la mia solita bottiglia di latte, per favore. - disse Betty.
   Leone Camisello le diede la bottiglia di latte.
   Betty gli diede mezzo dollaro.
GD ANGELILLO
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57 RIVISTE D'AMERICA

Betty si mise a camminare avanti e indietro per tutta la casa. Si accarezzava ogni tanto le gambe per mettersi a posto le calze eleganti. Era semplicemente uno schianto. Quando finalmente andò a sedersi davanti a Padrone Willy sembrava lei la padrona reale di tutte le riviste di soli uomini d'America, e in effetti, in un certo senso, era proprio così.
   - Willy - disse senza scomporsi. - Per me hai ancora pochi giornali.
   - Ma che dici? Ne ho 57, ti sembrano pochi?
   - Si tratta pur sempre dell'America.
   - Beh, in effetti devo convenire che non sono ancora abbastanza visto le vere potenzialità dell'intero mercato.
   Padrone Willy li avrebbe volentieri ceduti tutti pur di passare una notte d'amore con Betty, ma la sua fatica di miliardario era più forte di qualsiasi altra illusione e così disse:
   - Betty, ti prometto che mi comprerò tutti i tuoi amanti e li manderò a lavorare in miniera pur di constrigerti a pensare a me come marito.
   Betty si alzò i capelli in un gesto altamente erotico e disse, con sufficienza:
   - E' me invece che non riuscirai mai a comprarti.
   Padrone Willy deglutì amaro e accusò il colpo.
   - Perchè? -chiese.
   - Io, come tutti gli uomini veri, non sono in vendita. Mi sembra un ottimo motivo, non ti pare?
GD ANGELILLO
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QUANDO BETTY SI ALZAVA LA GONNA

   Nel salotto della bella casa di Betty, tutto adornato di velluti e di sete, Alicia Sunk era stravaccata su una comoda poltrona  di pelle, con una coperta ricamata addosso al suo attraente corpo nudo.
   Padrone Willy se ne stava tutto alterato a guardare i fotografi che facevano un servizio lampo con una Betty semplicemente radiosa.
   - Scusi, Padrone Willy, ci sono già io che mi prendo cura di Betty se vuole lei può benissimo andarsene a riposare. - disse Alicia.
   Padrone Willy, l'impresario di riviste più potente d'America, ignorò del tutto il consiglio e pensò esclusivamente alle 4 bistecche arrosto che si sarebbe pappate al ristorante. Era turbato ma pure molto affamato. Era innamorato come tutti di Betty, solo che non lo dava a dimostrare nemmeno a se stesso. Aveva pure un fortissimo mal di testa e gli faceva, in sovrappiù, un caldo della malora, dovuto alle decine di lampade dei fotografi.
   - Non importa, se vuole rimanere rimanga pure. - disse Alicia. - Un pò di riguardo a se stesso non le farebbe male.
   L'impresario si prese un taccuino da una sua tasca e cominciò a fare di conto. A vedere quanto aveva guadagnato in quella settimana si sentì improvvisamente meglio.
   Betty manco a farlo apposta si sollevò la gonna e gli fece vedere le sue belle gambe. Padrone Willy si sentì improvvisamente di nuovo male.
   Quando Betty si alzava la gonna tremavano le colonne di tutta la città.
GD ANGELILLO
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MENTRE BETTY SI PETTINA

Padrone Willy la guardava perplesso pettinarsi allo specchio.
   - Tutto questo non sta nè in capo nè in coda. - disse.
   - Tu non hai la minima idea di quel che si possono portare nella loro testa gli uomini, sia giovani che vecchi. - disse Betty. - Hanno tutti un circo Barnum nella loro fantasia, un inferno di puttane e un paradiso di madonne mischiati alla rinfusa insieme.
   - Gli uomini comprano tutti i miei giornali sconci, sono io che decido quello che devono avere in testa. - disse Padrone Willy. - E comunque queste son cose che non si possono discutere in pubblico.
   - Ma per carità! Tu puoi accendere solo il fiammifero che ti serve al tuo sigaro. Le fantasie sessuali degli uomini sono proprietà intellettuale esclusiva di un diavolo di manicomio. Tu le tue prediche da 4 soldi le puoi andare a fare solo alle fiere dei tamarri che non sanno manco da che parte è girato il loro collo. Te parli senza riflettere per nulla.
   Padrone Giacinto Willy alzò le braccia al cielo.
   - Tu ignori completamente la potenza dei soldi. - disse. - E dei miei in particolare. Ricordati che sono io che ti ho inventata.
   Betty lo guardò ironica, smettendo un attimo di pettinarsi.
   - Ti sbagli di grosso, caro. Sono io invece che m'invento dal nulla tutti i tuoi venerati dollari.
GD ANGELILLO
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sabato 21 aprile 2012

LA BELLEZZA DA' SEMPRE LA FELICITA'

 Betty parlava felice molte volte con le alte sfere che per paradosso aumentavano il suo senso dell'umorismo e le sue invettive d'amore.
   I potenti, ben si sa, sono talvolta schiocchi e puerili, e anche abbastanza instabili.
   Poco dopo gli incontri Betty ritornava ai suoi abituali ritrovi e rideva di quel che invariabilmente gli uomini pensavano di lei, che fosse cioè a un passo dalla beatificazione all'inferno dei loro sensi.
   Nessuno badava ai suoi richiami al buon senso quotidiano, ma insomma erano comunque i grandi editori che stabilivano le somme e le uscite.
   Tutti volevano bussare alla sua porta e sgraffignare almeno un servizio. Betty non diceva a nessuno no, lei era la dea dell'Abbondanza e dell'Amore, almeno quello sognato sulle carte patinate delle migliori riviste americane.
   Chi aveva paura della grande felicità della vita guardava a lei con molto sospetto e molta circospezione.
   Tutti gli uomini intanto bevevano e banchettavano alla sua salute, e ballavano al ritmo frenetico di tutte le sue micidiali entrate in scena.
GD ANGELILLO

giovedì 2 febbraio 2012

TELEFONATA SULL'AMORE

- Non c'è mai niente di meglio da fare che fare l'amore. - disse Betty Page.
- Credi davvero che bisogna raggiungere simili livelli di follia per essere felici? - disse il Dottore.
- Beh, penso proprio di sì. Anche se non sono proprio sicura che a essere pazzi non siano gli altri.
- Gli altri chi?
- Beh, chiamiamoli moderati... almeno in fatto d'amore...
- O infingitori.
- Forse così va meglio.
Una cameriera scalza servì a Betty Page un doppio whisky e un panino al formaggio. Ne aveva ancora da lavorare per quel giorno, nell'intervallo passava il tempo a telefonare al Dottore, con alterni risultati, a dire il vero.
Le foto scattate a ritmo serrato e la sua bellezza continuamente in mostra la eccitavano di orgoglio e di allegria. L'amore per lei doveva per forza di cose invadere alla stessa maniera il cuore di tutti, come faceva con lei, solo che gli altri lo nascondevano, come d'altronde erano abituati a nascondere ben altro..
A New York per fortuna la gente sapeva come godersela la vita in un modo e nell'altro. E questo faceva pure la sua fortuna...
- Beh, caro, ora devo proprio salutarti, il dovere mi chiama, cioè l'amore... - disse Betty e non ce la fece a scoppiare a ridere, e ridendo mise giù il telefono.
Il Dottore rimase con la cornetta in mano e l'anima in sospeso, il respiro fermo per un istante...
GD ANGELILLO

lunedì 30 gennaio 2012

VIA DELLA PIU' BELLA DONNA DEL MONDO

Betty si era messa nuda e se n'era andata davanti al bar di casa che qualcuno molto elegantemente aveva chiamato "via della più bella donna del mondo". Lei se ne stava perfettamente a suo agio nella sua bellezza totalmente esposta, quasi fosse per davvero una dea che nessuno poteva minimamente impressionare, ma solo darle ammirazione e devozione senza alcun tipo di riserva. I suoi occhi palpitavano di calore e i suoi dolci lineamenti appartenevano a una giovinezza interminabile.
   Bill Manomorta le mostrò il catalogo delle pose e l'ordine delle richieste più urgenti delle riviste di mezza America, e poi caricò il suo orologio affinchè gli ricordasse di non andare troppo oltre un certo carico di lavoro.
   La stanza vibrava di passione per la semplice presenza di Betty. Bill andava avanti e indietro per la stanza facendo scatti dopo scatti. Era un lavoro delicato ma anche abbastanza faticoso. Ritrarre la bellezza e ammansire la propria funesta solitudine, ma la sua vita ne era riempita, e della bellezza e della solitudine. In fondo si sentiva davvero un grande privilegiato.
   Il telefono troncò a un tratto la sua concentrazione.
Andò a rispondere masticando duecento bestemmie tra le labbra grinzose.
- C'è Betty?
- Chi la vuole?
- Zeus.
GD ANGELILLO

MILLE FUOCHI D'AMORE

Il Dottore aveva una moglie ma non ci dormiva mai insieme perchè la notte pensava sempre a Betty Page. La moglie lo sapeva ma di fatto lo tollerava perchè di fatto faceva la mantenuta e non voleva perdere per così poco la sua posizione di rendita sociale. Dopotutto Betty chi era se non un fantasma innocuo nella mente malata di suo marito, che dopotutto non ambiva nientemeno che a fare il medico dei matti. Dopotutto anche lei viveva solo nei suoi romanzi d'amore tutti fatti di testa. Ognuno tradiva l'altro ma solo nel chiuso della sua fantasia. Intanto i giorni bruciavano per tutti in attese così appassionate che senza sforzi si potevano ben dire infuocate.
Ma Betty invece infuocava una nazione intera con quelle sue posizioni erotiche sulle sedie dei suoi mille fotografi.
GD ANGELILLO

BETTY AGGHINDATA

Betty se ne stava lì tutta agghindata con un libro in mano mentre Catullo si rimestava i capelli allo specchio del bagno. Il silenzio tra i due si poteva tagliare a fette per quanto era denso.
- La nostra storia forse dura da troppo tempo, se pure un giorno possiamo dire che è cominciata. - disse Betty, quasi a se stessa.
Catullo, con le moine imparate al collegio dei filologi, distolse lo sguardo dallo specchio e cominciò a sbirciarsi con la coda dell'occhio nelle vetrine dell'ingresso.
- E' una storia cotta e stracotta, direi io con un linguaggio da rivista letteraria sorpassata. - disse. - Solo che certi amori cotti a lungo alla fine possono risultare davvero squisiti. Non trovi?
Betty buttò il libro sul comodino.
- Parli proprio come un poeta fallito. - disse. - Come cuoco non ti assumerei nemmeno per friggermi due uova.
GD ANGELILLO

IL ROMANZIERE

Era da tanto tempo che il Dottore era al corrente che i romanzieri leggevano tutte le riviste americane dove Betty pubblicava le sue foto e le sue storie. E i romanzieri pubblicavano a loro volta i loro romanzi dedicati a Betty sul vento, sull'acqua, sul fuoco...
- Ormai Betty è un fenomeno di carattere internazionale. - disse scartabellando nell'articolo dove aveva letto queste notizie, e che lo eccitarono enormemente come quando una volta andava al ginnasio da ragazzino. - Dostoevskij l'avrebbe di certo tenuta presente per un modello migliore di Gruscenka.
- Ti piace la Betty, ne? - chiese il Romanziere.
- Urca! E a chi non piace Betty? Anche i ciechi riacquistano la vista anche solo a sentirla nominare e piace anche a loro una cifra...
Il Romanziere tastò il suo brogliaccio e meditò.
- E' così. Anche gli spettri riacquistano un pò della loro esistenza e si danno a sbavare per la Betty.
Il Dottore si sentì alquanto geloso anche degli spettri, che manco conosceva di striscio.
GD ANGELILLO

giovedì 19 gennaio 2012

TELEFONATA

- Erano buone le cioccolate? - chiese il Dottore.
- Troppo buone! - disse Betty.
Il dottore le telefonava dalla sua casa di campagna. I meli ondeggiavano e facevano entrare un buon odore di frutti maturi nella stanza. I cani abbaiavano lungo il lontano orizzonte dove maestosa sorgeva New York.
- Quando ci vediamo ti porto il resto. - disse .
- Non di cioccolate ho bisogno io. - disse Betty.
- E di cosa allora? - chiese il Dottore.
- Se non lo sai non puoi nemmeno saperlo. - disse Betty.
- Perchè mai?
- Dottore, la vita senza amore non vale la pena nemmeno di pagarci il biglietto per il cinema. - disse Betty e mise giù la cornetta.
GD ANGELILLO

QUESTO ROMANZO DI NOME BETTY PAGE

Il Dottore guardò il cielo e disse:
- Stanotte farà freddo.
Il banchiere gli diede tre grossi mazzi di banconote da 100 dollari. Il Dottore mise via senza contare niente. Pensava al romanzo che aveva visto tutt'intero davanti a sè. Era davvero un grosso romanzo.
- Quale romanzo? - chiese il banchiere distratto.
- Betty Page. Lo pubblicano le migliori riviste americane. - disse il Dottore.
- Mi informerò. - disse il banchiere.
- Credo che con questo romanzo ci passeremo un millennio intero per leggerlo in America. - disse il Dottore.
Il banchiere non ci capì niente, ma nemmeno ci badò.
- L'America sognerà per secoli con questo romanzo di nome Betty Page. - disse il Dottore e finalmente se ne andò via.
GD ANGELILLO

mercoledì 18 gennaio 2012

ROMANZI

- Non sto scrivendo nessun romanzo. - disse il Dottore.
- No? - disse Betty. - Nemmeno una poesia?
- No. Solo una satira e su me stesso.
Betty seguì con lo sguardo le evoluzioni delle sue strane espressioni. Sembrava una pentola di fagioli su un fornello a tutto gas. Sbraitava di eccitazione, e non lo voleva dare a intendere. Voleva qualcosa e non lo diceva. Voleva un mondo e faceva finta di niente.
- Va bene. - disse alla fine il Dottore, e si fece sgargiante come un pappagallo brasiliano. - Ho calato le mie difese e sono in balia di un'autentica tempesta.
- Io no. - disse Betty e assaporò la suprema vittoria della sua irresistibile bellezza. - Io invece me la sto spassando come una scolaretta per tutta questa ricreazione.
Il Dottore pensò a quale astruso farmaco potesse guarirlo in un attimo da quell'infernale situazione. Ma non aveva la sua onnipresente borsetta dei medicinali con sè.
- E pensare che a me piace moltissimo leggere romanzi, soprattutto quelli d'amore. - disse Betty. - Davvero non lo immaginavi?
GD ANGELILLO

DUE IDIOTI CARICHI A CHIACCHERE

- Le satire fanno ridere e fanno piangere. - disse il Dottore. - Dopotutto si rimane nel proprio cuore sempre degli inguaribili ragazzini. Si gode sempre ad andare nei boschetti a cercare le amichette che ci fanno girare la testa.
L'Avvocato voleva ricapitolare i fantasmi dell'illustre dottore in un'unica follia: quella per Betty, ma lasciò perdere. Aveva altri grilli eccitati per la testa.
- Beati voi letterati, che vi pascete solo e soltanto di sogni e di chimere. - disse. - Le ragazzette costano molto caro se ci si abbandona a questo tipo di romanticume.
- Sono gli ormoni che alterano potentemente qualsiasi equilibrio di qualsiasi cervello. - disse il Dottore.
L'Avvocato aprì la bocca ma non disse niente.
- Una bistecca di manzo è capace di fare altrettanto. - disse dopo molto tempo.
Nel corridoio intanto Betty confabulava con Bill Manomorta, il fotografo.
- Ma quei due idioti chi sono? - le chiese.
Betty alzò le spalle.
- Uno è un dottore e l'altro è un avvocato. Il dottore cura l'avvocato, e l'avvocato difende il dottore.
- A me sembrano solo carichi a chiacchere. - disse Bill e scattò 5 foto di fila.
GD ANGELILLO

DAVANTI A BETTY

Il Dottore s'intascò i suoi subdoli pensieri e si spolverò la giacca.
- Betty è vera. - disse come a stornare una visione di fantasmi che gli offuscava il cuore.
- Per me è una serpe. - disse l'Avvocato, stiracchiandosi le gambe sotto il tavolo dove era seduto. - Ma non è molto importante, gli uomini meritano questo e quello, le satire sono ormai le storie di tutti.
- Gli uomini tutto sommato la loro vita se la inventano di sana pianta, e naturalmente è tutto falso. - disse il Dottore. - Si afferma soprattutto ciò che non si sa, e malgrado questo la verità s'introduce lo stesso nella loro vita. E questa è la bellezza.
L'Avvocato fece una smorfia e pensò: "Questo dottore è matto".
Il Dottore sudava.
Infatti entrò Betty.
- Non c'è un solo uomo che non sia pure un asino davanti a una bella donna. - disse e scoppiò a ridere.
GD ANGELILLO

mercoledì 4 gennaio 2012

L'ASTUZIA E LA FOLLIA

Il tempo passa ed è lui che infila la follia nel giorno di ognuno.
- Le  solite cazzate. I figli che ammazzano i padri e le vacche verdi che sanno volare in cielo.
Il Dottore accarezzava in maniera languida il braccio etereo di Betty.
Betty pensava che più le raccontava grosse più il Dottore sarebbe cascato come una pera cotta tra i suoi lacci di astuta seduzione. Lo voleva irretire con la sua presunta follia...
- Si tratta di lupi... I veri affari si fanno con l'inganno mica con la violenza. Pinocchio se ne va da solo nel paese dei balocchi a diventare asino e a lavorare per tutta la vita per l'industriale del divertimento. Lucignolo mica si salva poi, non ci aveva mica la fata lui, come per esempio te...
Betty girò il suo braccio e si trovò il viso del Dottore alla sua mercè. Quello stralunò gli occhi alla trovata.
- Te, dottore, non saprai mica cosa è capace d'inventarsi la gente. Vuoi sapere il motivo? Tu credi nella follia e non nell'astuzia. - disse allora Betty.
Il Dottore ebbe un ghigno di malcelata miscredenza.
- Dicono pure che i dottori siano dei perversi e maligni sadici che gli piacciono le pistole cariche, i soldi falsi e i culi delle puttane. - disse Betty con l'aria di chi sapeva alla perfezione di ciò che si trattava.
GD ANGELILLO

LA SUPREMA BELLEZZA DI BETTY

Il lupo che si va a sposare...
- La verità cruda è che a questo mondo non si fan soldi che sulla pelle dei fessi bastonati... Tutto fa brodo! Vacche, asini, caproni, buoi, cani, agnelli di primo latte, stupidi, lardosi...
Il Dottore recitò la sentenza e si strofinò la faccia come a scacciarsi un mondo di visioni dagli occhi...
I fantasmi non se ne scapparono mica: un sistema di difesa degno di ogni superimpero. Cercava malati di mente come le sue personali miniere d'oro...
- Io ho sempre pensato, caro il mio dottore Frullacervelli, che la tua fortezza fosse la tua anima di ferro.
Betty si sentì felice per aver osato così tanto. La sua speciale follia d'amore era il vero segreto della sua perenne giovinezza.
"Ho il potere di eccitare gli uomini, pensò. Sono in possesso del segreto della loro potenza virile", si disse e si accarezzò la fronte, come se lì da quelle parti circolasse la visione del suo terzo occhio invisibile.
La suprema bellezza di Betty.
Il Dottore si sentì tramare dentro come se 10.000 demoni gli ballassero nel cuore a ritmo forsennato.
GD ANGELILLO

LA PARANOIA DELL'AMORE

Il Dottore si era pentito di quel che aveva pensato e andò a trovare Betty quasi subito.
Betty lo ricevette con grande sorpresa. Era mezza nuda.
- Vorrei sapere una cosa. -disse lui.
- Cosa? - disse lei.
- Sono tutti innamorati di te. Sembra quasi un'epidemia planetaria parecchio grave.
Betty scoppiò a ridere.
- Ah! Ah! Ah!
- C'è poco da ridere. - disse il Dottore, con un moto di stizza. - Pure te non te la passi molto bene. Hai l'anima a pezzi, dovresti saperlo.
- Può darsi pure che il mio dottore sia malato di nervi. - disse Betty.
- Tu hai la paranoia dell'amore. - disse lui, con uno strano tic nervoso all'occhio.
- Beh, mi sembra una paranoia abbastanza accettabile, non ti pare, dottor Stiracervelli? - disse Betty con un sorrisino sarcastico che non faceva presagire nulla di buono.
GD ANGELILLO

IL DIVIETO OSCURO

Il Dottore la fissò con sguardo glaciale.
- Il peggio di una pazza è che si ritiene felice imputando il tutto all'amore.
Quel giorno Betty tornò a casa pensando all'assurdo film comico che è certe volte la vita, ma sempre in versione diversa di quel che possiamo insinuare noi, per la nostra inguaribile allegria.
Si fece un panino con una bistecca, tanto per tenersi su. Poi aprì un libro ma senza riuscire a leggere nemmeno una parola. Una spina le si era conficcata nell'anima e rischiava di toglierle l'appetito per il resto della settimana.
Il film che aveva girato aveva una qualifica estetica superiore, ma per quanto riguarda la morale l'avevano bocciata su tutta la linea. Ora gliela volevano far pagare. Molto salata pure.
Betty per la prima volta sentì che la superbia degli uomini era la minaccia più pericolosa che potesse subire.
L'orologio batteva sempre a ogni giorno l'ora del divieto proibito più oscuro. L'assoluto era sempre quello, non altro.
Per strada c'erano i soliti stupidi che sbavavano per lei. Non le importava un bel nulla.
La sua anima aveva paura. Il pubblico l'amava, ma qualche maschera nascosta nel cinema la odiava a morte.
GD ANGELILLO