mercoledì 4 gennaio 2012

IL DIVIETO OSCURO

Il Dottore la fissò con sguardo glaciale.
- Il peggio di una pazza è che si ritiene felice imputando il tutto all'amore.
Quel giorno Betty tornò a casa pensando all'assurdo film comico che è certe volte la vita, ma sempre in versione diversa di quel che possiamo insinuare noi, per la nostra inguaribile allegria.
Si fece un panino con una bistecca, tanto per tenersi su. Poi aprì un libro ma senza riuscire a leggere nemmeno una parola. Una spina le si era conficcata nell'anima e rischiava di toglierle l'appetito per il resto della settimana.
Il film che aveva girato aveva una qualifica estetica superiore, ma per quanto riguarda la morale l'avevano bocciata su tutta la linea. Ora gliela volevano far pagare. Molto salata pure.
Betty per la prima volta sentì che la superbia degli uomini era la minaccia più pericolosa che potesse subire.
L'orologio batteva sempre a ogni giorno l'ora del divieto proibito più oscuro. L'assoluto era sempre quello, non altro.
Per strada c'erano i soliti stupidi che sbavavano per lei. Non le importava un bel nulla.
La sua anima aveva paura. Il pubblico l'amava, ma qualche maschera nascosta nel cinema la odiava a morte.
GD ANGELILLO  

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