- Non sto scrivendo nessun romanzo. - disse il Dottore.
- No? - disse Betty. - Nemmeno una poesia?
- No. Solo una satira e su me stesso.
Betty seguì con lo sguardo le evoluzioni delle sue strane espressioni. Sembrava una pentola di fagioli su un fornello a tutto gas. Sbraitava di eccitazione, e non lo voleva dare a intendere. Voleva qualcosa e non lo diceva. Voleva un mondo e faceva finta di niente.
- Va bene. - disse alla fine il Dottore, e si fece sgargiante come un pappagallo brasiliano. - Ho calato le mie difese e sono in balia di un'autentica tempesta.
- Io no. - disse Betty e assaporò la suprema vittoria della sua irresistibile bellezza. - Io invece me la sto spassando come una scolaretta per tutta questa ricreazione.
Il Dottore pensò a quale astruso farmaco potesse guarirlo in un attimo da quell'infernale situazione. Ma non aveva la sua onnipresente borsetta dei medicinali con sè.
- E pensare che a me piace moltissimo leggere romanzi, soprattutto quelli d'amore. - disse Betty. - Davvero non lo immaginavi?
GD ANGELILLO
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